L’importanza dell’acqua per terreni e aziende fin da XVI secolo
Nell’archivio storico del comune di Alpignano è conservato il fondo della bealera, ancora da riordinare.
Contiene delle carte preziose e disegni acquerellati di notevole interesse.
Solo dopo aver riordinato il fondo sarà, però, possibile trarre una storia strutturata e cronologicamente corretta.
Un piccolo affondo, in questi documenti, permette di scoprire la storia di questi corsi d’acqua. Tra le carte più antiche sono presenti quelle del 1550 e 1559 che limitavano l’uso dell’acqua in Alpignano perché la stessa acqua serviva a lavare le strade di Torino.
Si leggono anche una parcella del 1625,
i causati e i parcellari dell’acquaggio del 1760 e oltre, nonché i testimoniali sui debiti dei prati e campi sottoposti all’acquaggio tramite acqua della bealera del 1761.
Nell’Ottocento e nel Novecento si trovano i contratti e le convenzioni per irrigare i campi, sempre con limitazioni per far giungere l’acqua a Torino.
Un documento riporta i nomi dei direttori del Consorzio
Le questioni sull’uso dell’acqua era inevitabile toccassero le aziende nate in quei luoghi proprio per la possibilità di utilizzarla. Un esempio è dato dalla corrispondenza con il calzificio e tessitura Ettore Bruno, che lamenta danni apportati alla sua azienda dalla limitazione dell’acqua.