2. Alessandro Cruto: un grande inventore sottovalutato

Alessandro Cruto: un grande inventore sottovalutato

Cruto Alessandro | Circuitielettronici

Alessandro Cruto nacque a Piossasco il 18 marzo 1847. Figlio di un capomastro e appassionato fin dalla giovane età di fisica e chimica, nel 1872 impiantò nel suo luogo natale un laboratorio in cui diede inizio a ricerche sulla cristallizzazione del carbonio, finalizzate alla produzione del diamante sintetico; studiò inoltre processi di arricchimento e consolidamento dei filamenti di carbone per le lampade a incandescenza.  

Nel 1880 le sue ricerche ottennero ottimi risultati all’interno del laboratorio dell’Università di Torino: il filamento resistente e di buon rendimento luminoso di sua invenzione anticipava di circa otto anni le scoperte di Thomas Alva Edison. 

Alla fine dell’anno successivo Cruto ebbe la possibilità di sottoporre a un confronto pubblico la sua lampadina e la lampadina prodotta dall’americano Thomas Alva Edison, confronto che si risolse largamente a suo favore. 

Ottenuto un finanziamento di 8.000 lire al fine di costituire una società che sfruttasse industrialmente l’invenzione, nel 1882 riuscì nel suo intento e Cruto inaugurò una prima fabbrica, poco più di un’officina, nel paese natale.

Nel 1883 le lampade furono sottoposte a una serie di test nel laboratorio di fisica del Politecnico di Zurigo diretto dal professor Weber. La relazione delle esperienze svolte così concludeva: «Quando sarà provato dalla pratica che la durata della lampada Cruto sia altrettanto grande quanto quelle di Edison, Swan, Maxim, Lane-Fox, allora, dati i rapporti tanto favorevoli tra il lavoro e l’intensità della luce, essa sarà da designarsi per un grandissimo progresso nell’illuminazione ad incandescenza». La sera del 16 maggio di quell’anno quelle stesse lampade illuminarono per la prima volta le vie di Piossasco, dopo aver brillantemente risolto il problema della distribuzione della corrente.

L’anno successivo, il 26 aprile, inaugurandosi a Torino l’Esposizione Generale Italiana – una vastissima e multiforme vetrina organizzata per illustrare il progresso industriale della città – il parco del Valentino, sede dell’esposizione, fu illuminato grazie all’energia elettrica fornita dalla Società Alessandro Cruto, segno di un nuovo primato della città. 

Subito dopo il grande successo la fabbrica fu trasferita ad Alpignano, in locali più spaziosi.

Nel 1903 la Società Anonima di Elettricità Sistema Cruto stipulò un accordo commerciale con la Edison-Clerici di Milano per la vendita in comune delle lampade ad incandescenza prodotte, fino a che nel 1910 ne fu assorbita. 

Lo stabilimento di Alpignano fu per molti anni l’unico in Italia. Nel frattempo, l’inventore, che non era riuscito ad amministrare saggiamente la sua fama, era morto, quasi dimenticato, il 15 dicembre 1908, a Torino. La fabbrica continuò a funzionare fino a poco dopo la Prima Guerra mondiale, quando cessò l’attività per difficoltà finanziarie.

Nel 1922, infatti, la Edison-Clerici decise di concentrare la produzione nello stabilimento di Milano e il complesso di Alpignano fu posto in vendita. Fu la Philips ad acquistarlo nel 1927, al fine di impiantare una prima fabbrica in Italia, e così lo stabilimento Cruto risorse a nuova vita con la produzione della prima lampada ad incandescenza Philips.

Il genio (quasi) dimenticato: Alessandro Cruto – di Francesca Torregiani

Oggi, l’Ecomuseo “Sogno di Luce: Alpignano la lampadina di Alessandro Cruto” nasce ad Alpignano, nello stesso opificio che vide la prima produzione in serie delle lampade costruite sul brevetto dell’inventore.