Alberto TALLONE di Cesare (pittore di fama mondiale, 1853 – 1919) e della poetessa Eleonora Tango (1863 – 1938) nacque a Bergamo il 12 febbraio 1898. Appassionato sin dalla giovinezza all’arte della stampa, iniziò prima come libraio antiquario, poi, trasferitosi (1931) a Châtenay-Malabry, Comune a pochi chilometri da Parigi, iniziò l’apprendistato presso l’atelier di Maurice Darantière, maestro tipografo. Nel 1938 il vecchio maestro si ritirò dall’attività e cedette all’allievo la stamperia. Nel 1940, quando l’Italia dichiarò guerra alla Francia, Alberto Tallone fu rinchiuso nelcampo di concentramento per «stranieri indesiderabili o hommes dangereux» a Le Vernet, sui Pirenei; liberato tre mesi dopo, ritornò tra le difficoltà dovute allasconfitta francese e la conseguente occupazione nazista, al suo amato lavoro. Nel 1949 disegnò il proprio carattere di stampa che il figlio Enrico così descrive: «Una sintesi tra Italia e Francia ispirato all’architettura della villa palladiana diMaser e inciso a Parigi da Charles Malin, considerato il Griffo del ‘900 [1450-1518– famoso incisore bolognese]».Alla fine degli anni ’50 decise di trasferire la sua “officina modello” ad Alpignano. L’inaugurazione avvenne il 15 ottobre 1960 alla presenza di numerosi esponenti della cultura, del giornalismo e dell’ex Presidente della Repubblica Luigi Einaudi accompagnato dalla moglie Donna Ida e dal figlio Giulio. Dal matrimonio con Bianca Bianconi (1927-2017) nacquero Aldo (1951-1991) ed Enrico (1953) che, dopo la prematura morte del fratello, dirige con l’aiuto della famiglia la prestigiosa Casa Editrice per Classici giudicati delle vere “Opere d’arte”.
Alberto Tallone morì il 25 marzo 1968.
È sepolto nella tomba di famiglia nel nostro cimitero. – Vecchio cimitero tomba n° 38 –